Come pezzi di un puzzle ogni individuo coglie
parti di realtà che sono come frammenti dai contorni irregolari. Talvolta
alcuni individui riescono ad incontrarne altri che detengono pezzi di realtà facilmente
compatibili con i propri.
Ecco che nascono dinamiche interessanti di
esistenze che procedono affiancate in amicizia, in amore o nella semplice
comunione di intenti. Altre volte però gli incastri appaiono imperfetti e
talvolta impossibili da affiancare. Alcuni vedono di una realtà solo un aspetto
e nel confronto con aspetti apparentemente opposti nasce il conflitto. E’ come
se potessimo vedere solo un lato di una medaglia pretendendo di esprimerne la verità
a colui che, della stessa medaglia, vede solo l’altro lato. Gli individui
reagiscono a questo confronto nei modi più vari: dal tentare di salvare l'altro
dalla propria realtà considerata fallace, al sentirsi giudicato, criticato e diverso
a causa dell'incomprensione, dalla ricerca ostinata di convinzioni, all'abbandono
della propria stessa realtà in favore di quella altrui.
E se entrambi avessero ragione?
Difficile riuscire ad integrare il proprio
pensiero con un altro che appare, almeno al primo impatto, diametralmente
opposto. Eppure la medaglia è completa solo se presenta entrambe le sue facce,
entrambe le sue realtà.
E’ richiesto uno sforzo. Un ampliare il
proprio campo visivo accogliendo ciò che resta ai margini di esso per saper
prendere in considerazione qualcosa di più della ristrettezza di un solo lato
di realtà. Occorre saper valicare le barriere delle proprie paure, delle
proprie credenze, delle proprie sicurezze. Ma ancora prima occorre identificare
tali barriere, accorgersi dell'incompletezza della propria visione del mondo,
saper andare oltre al giudizio ed alla sfera emotiva, almeno per il tempo
necessario all'acquisizione di quanti più elementi ci sono attorno, cercando
una più ampia visione e restando comunque e sempre conosci della parzialità di questa.
Aprire noi stessi alla realtà degli altri è solo un primo passo per comprendere
quanto poco del mondo siamo in grado di osservare coscientemente. Come un obiettivo
fotografico con cui potrai inquadrare sempre e solo una porzione di mondo alla
volta. Comprendere questa caratteristica di noi ci permette di scoprire di
avere potere su quell’obiettivo. Possiamo comporre immagini via via più grandi
di realtà man mano che impariamo a direzionare, cambiare inquadratura, scoprire
dettagli sempre nuovi. Ogni scatto un pezzo di puzzle che comporrà il nostro
piccolo pezzo di mondo. E tanto sapremo aumentare le dimensioni del nostro
mondo, tanto riusciremo ad entrare in comunione con altre realtà che sfiorano
la nostra, la compenetrano, la contengono e ne sono contenute.
Nulla ci viene mai dato senza alcuno sforzo.
L’essere umano lotta per il concepimento, per la gestazione, per la nascita. Piange
per cercare ascolto, cade e si rialza infinite volte prima di imparare a
camminare. Nessun bimbo si è mai arreso al primo passo incerto. Allora perché
arrendersi da adulti? Con lo stesso spirito avventuriero e coraggioso esploriamo
il mondo, raccogliendo pezzi del nostro puzzle senza sosta. Come un gioco infinito
dove nessuno vince e nessuno è sconfitto. Allarghiamo gli orizzonti del nostro
reale, allontanando le barriere, accogliendo pensieri opposti, scoprendo che la
non contraddizione non appartiene a questo mondo ma solo alla nostra mente. Scopriremo
che i bordi dei pezzi di tutte le realtà sono compatibili tra loro in un
meraviglioso mosaico infinito.
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