Sauca e la lente trasparente

Sauca

 Purezza





Primo dei cinque Niyama è Sauca, la purezza.

A questa virtù sono legati tutti i Kriya dello Yoga, le tecniche con cui la tradizione chiede al Sadaka (praticante) di mantenere il suo corpo pulito.

Il corpo fisico è la macchina meravigliosa che ci consente di esperire il mondo, di percepirlo tramite i sensi. Mantenerne la pulizia è una forma di rispetto e gratitudine, la pulizia del corpo esterno come quella del corpo interno con la corretta alimentazione.

Ma in questa società di Amuchina e antibatterici vari, non mi soffermerei sulla purezza del corpo fisico, quantomeno non di quello esterno.

La corretta alimentazione garantirebbe il corretto funzionamento della macchina corporea, ma non solo. Essere "sporchi dentro" tiene sporche le nostre lenti.

Noi tutti osserviamo il mondo con soggettività.
I miei occhi vedranno un rosso diverso dai vostri. I suoni che per me sono musica per altri sono rumore. I sapori che aggradano il mio palato non aggradano il palato di tutti.
Ognuno di noi possiede la sua realtà, le sue lenti.

Le nostre lenti sono il nostro modo di catalogare le esperienze. Etichettiamo tutto ciò che scopriamo, ponendolo nel piacevole o disdicevole, secondo il colore delle nostre lenti.
La pulizia del corpo interno crea macchie sulle lenti. La pesantezza degli organi può renderci più alterabili, meno disponibili, insoddisfatti, acidi. La poca salute del corpo renderebbe le lenti ancora meno nitide... Pensiamoci quando siamo a fare la spesa, quello che  introduciamo nel corpo, diviene corpo, diviene lente.

Ma abbiamo, ricordiamo, altri corpi attraverso cui vedere il mondo: quello emotivo e quello mentale.

I nostri pensieri, le nostre emozioni, come dita unte sporcano le lenti. La nostra obbiettività si offusca al ricordo di un amore deluso, di una sofferenza economica, di una paura ricorrente, di una speranza disillusa.

Primo passo sarà quindi scoprire le nostre lenti, tutti le abbiamo. Spesso pensiamo di essere miopi quando le lenti sono solo sporche, altre volte crediamo di avere lo sguardo del falco senza riconoscere una quercia ad un palmo dal naso.
Puliamo le nostre lenti, con amorevole cura.

Puliamole attraverso il cibo in tavola.
Puliamole attraverso la gestione emotiva.
Puliamole attraverso la presenza mentale.

Avere il coraggio di guardare le proprie lenti è un immenso atto di maturità. Comprendere la soggettività del proprio mondo ci aiuterà a capire la soggettività del mondo altrui, scopriremo di poter essere empatici provando ad indossare le lenti del nostro compagno, del nostro amico, del cassiere sgarbato.


Non dimentichiamo mai di possedere lenti, manteniamole pulite e trasparenti...
Buona vita

OmShanty
m


YAMA
Ahimsâ
Satya
Asteya
Brahmacharya
Aparigraha


NIYAMA
Sauca
Samtosa
Tapas
Svâdhyâya
Îsvara pranidhâna

Commenti